La
Pedagogia del corpo
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rivisita criticamente gli abituali
scenari educativi, dove il corpo risulta spesso
assente o imbrigliato, per integrare saperi ed esperienze tradizionalmente
separati: quelli della parola con quelli meno riconosciuti del movimento,
del gesto, dello sguardo, dei sensi tutti;
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trasferisce nei vari ambiti formativi
principi che stanno alla base dell’educazione corporea nelle sue diverse forme (come la psicomotricità, la danza,
le tecniche di rilassamento e di utilizzo della voce, il teatro,
nonché i molteplici metodi di cura e le tecnologie formative
artistiche a mediazione corporea), proponendo linguaggi, scenari
e strategie spesso trascurati o dati per scontati;
- vuole mostrare vie pedagogiche (con i bambini come con gli adulti)
per progetti e interventi dove la ricerca sul corpo si
sposa in modo fluido con le strategie formative di impronta narrativa,
attraverso un particolare stile riconducibile alla metodologia autobiografica,
ma attento a certe ritualità, alla cura dei contesti, delle
parole, dei silenzi;
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non è interessata alla prestazione,
bensì alla relazione: agli elementi che conferiscono
efficacia alla “presenza” di ogni insegnante, educatore,
formatore, per permettergli di “mettere in cattedra”
l’attenzione dei suoi piccoli o grandi interlocutori.
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